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Immagine del redattoreMarco Tomaiuolo

Bortoli Assicurazioni è su Domus – Dicembre 2022!

Digilosofia e spazi ibridi per sedi al passo con il lavoro contemporaneo.


I nuovi locali dell’Agenzia Generale in Galleria Teatro Vecchio rappresentano un nuovo progetto architettonico che travalica i campi del design del prodotto e d'interni. per entrare nell'ambito di quello che viene definito spatial design, intervenendo sulle relazioni che intercorrono tra le persone, i luoghi e le modalità flessibili in cui le prime fruiscono dei secondi.

L’incarico di realizzare il New format è stato affidato a Federica Fulici dello Studio Fulicidesign di Venezia, coadiuvato per la realizzazione dei prototipi e delle successive forniture dalle ditte Archiutti di Treviso e Sedus. Frutto di un accurato e articolato studio sui nuovi modi di lavorare grazie al digitale, il format si concentra sull'accoglienza e sulle modalità di interazione con il cliente. Quest'ultimo rappresenta l'elemento centrale della nuova 'digilosofia' sposata dall'azienda e può oggi vivere un rapporto snello, trasparente e, in un certo senso, intimo con la propria compagnia di assicurazione. Un rapporto all'insegna, prima di tutto, della fiducia.


L'accoglienza è stata studiata per favorire l'incontro e il comfort dell'ospite, evitando le soluzioni tipiche del passato, improntate a una netta divisione fisica tra gli spazi della clientela e quelli di pertinenza dello staff.

La configurazione è pensata non soltanto per ridefinire gli ambienti ma anche per modernizzare e razionalizzare i processi e ripensare le attività tra front office e backoffice, tra servizi in presenza e digitale. Il risultato finale è un luogo di lavoro a interazione smart, nel quale i percorsi di distribuzione sono estremamente fluidi e intuitivi grazie all'osmosi tra le varie aree funzionali e ai segnali di orientamento visivo.


All'area recruiting della Bortoli Assicurazioni, affacciata sulla galleria, è stato conferito un sapore quasi domestico. L’introduzione di sospensioni circolari fonoassorbenti - uno degli elementi cardine del progetto - segna in modo deciso alcune postazioni operative che, pur conservando il contatto visivo con il resto del personale, indicano e delineano virtualmente un ambito di lavoro più riservato.


La ristrutturazione dei locali destinati a Banca Generali ha poi implicato una decisa rivisitazione in termini di layout e finiture. La sede è importante poiché occupa l'atrio dell'antico e prestigioso Teatro Balbi costruito a fine Settecento.


Il progetto d'interni di entrambi i nuovi locali nasce, anche qui, con l'intento di stemperare il carattere tipico dello spazio di lavoro tradizionale ma in un'ottica evolutiva e d'implementazione degli elementi che costituiscono la struttura del format. Nella fattispecie le postazioni singole diventano piani continui che individuano ambiti funzionali differenti e inediti, seguendo una maglia geometrica predefinita e combinando precisi accostamenti di colore e di finitura delle superfici. Il risultato di questo approccio è uno "spazio ufficio" con un forte carattere distintivo dato proprio dalla scelta spiazzante di restituire, a chi osserva, un'immagine ibrida dell'allestimento lo spazio ruba caratteri ad altri ambiti progettuali, in sintonia con la concezione attuale sugli spazi lavorativi.

Ritroviamo lo spirito di accoglienza tipico di un soggiorno domestico ma anche l'atmosfera sofisticata di una galleria d'arte. Con qualche escamotage progettuale si è riusciti a mantenere un certo livello di riservatezza, malgrado la totale visibilità dei locali dall'esterno. Il recupero del mattone a vista del muro centrale riporta alla luce la struttura originaria dell'antico atrio del teatro. Il gioco di luci e le decise combinazioni cromatiche ne esaltano il forte valore comunicativo, restituendo in parte lo spirito del luogo e l'ambizione scenica di un tempo.

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